SEGNAVIA
Bivacco Fanton
1 – ARCHITETTURA L’area oggetto di intervento è attraversata dal percorso escursionistico 280 che dall’attuale bivacco Fanton giunge sino alla forcella Jau della Tana. Per sentiero escursionistico si intende un percorso privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli. E’ il tipo di sentiero maggiormente presente sul territorio e più frequentato, rappresenta il 75% degli itinerari dell’intera rete sentieristica organizzata. Tutti i sentieri CAI sono contrassegnati lungo il loro tracciato da segnavia di color bianco-rosso che rappresentano un vero e proprio “filo di Arianna”. La tipologia di segnavia è di due tipi: verticale o orizzontale. La prima è generalmente rappresentata da una tabella a forma di freccia. E’ di colore bianco – oppure tinta legno – con punta rossa e coda bianco-rossa. Si usa per indicare la direzione della/e località di destinazione del sentiero e il tempo indicativo necessario a raggiungerla/e per un medio escursionista. Sulla coda, nello spazio bianco, è indicato il numero del sentiero. Lo trovate alla partenza dell’itinerario e agli incroci più importanti. La seconda viene rappresentata su elementi naturali come roccie o tronchi d’albero. E’ usato per indicare la continuità del sentiero; è posto nelle immediate vicinanze dei bivi e ogni 2-300 metri se il sentiero è evidente, altrimenti a distanza più ravvicinata, tenendo in considerazione le caratteristiche ambientali e l’inserimento rispettoso nel luogo. La nostra strategia d’intervento verterà nel proporre un elemento architettonico in veste naturale che funga oltre che da ricovero.
2 – SOSTENIBILITA’ Crediamo che un progetto possa definirsi sostenibile quando abbia la possibilità di automantenersi e quando riesca a trasmettere e a generare comfort. La conformazione orografica del territorio ci ha portato allo studio del volume tenendo conto dell’irraggiamento solare e dei venti. Si è cercato di concepire un volume che potesse trarre la massima efficenza energetica e che potesse anche dare sensazioni di piacere e relax agli escursionisti nel momento di riposo all’interno dell’involucro. Si è scelto di utilizzare materiali sostenibili e naturali, come il legno, la fibra di legno, il compensato e l’acciaio; questi materiali hanno lunga durata, necessitano di pochi interventi manutentivi e rispettano l’ambiente. Per quanto riguarda la struttura del bivacco, la strategia progettuale iniziale era andata nella direzione dell’utilizzo della tecnologia X-LAM, ma dopo accurati calcoli si è visto che non sarebbe stata la soluzione più economica e neppure la più semplice dal punto di vista realizzativo; sarebbe stata economicamente più dispendiosa sia per il costo dei pannelli, sia per quanto riguarda il trasporto in elicottero. Perciò, per motivazioni di sostenibilità economica, si è optato per una struttura a telaio in legno, di peso più contenuto in modo da permettere l’assemblaggio lontano dall’area di cantiere ed il suo trasporto a mezzo di elicottero in un’unica volta, evitando spese eccessive e limitando l’inquinamento ambientale. Si è inoltre creduto opportuno realizzare un oggetto architettonico autosufficiente dal punto di vista energetico, attraverso lo sfruttamento dell’irraggiamento solare per mezzo di un impianto fotovoltaico che possa generare l’energia sufficiente per l’illuminazione dell’ambiente interno e per il funzionamento di una videocamera satellitare per il controllo del bivacco da remoto.
contestualizzazione
pianta
il Bivacco
sezione
interno
prospetti
interno
prospetti

luogo:Auronzo di Cadore, IT

categoria:concorso

cliente:CAI

architetto:Rudy Davi

team di progetto:Jacopo Brunelli

strutture:Denis Zanetti

superficie:30 mq

anno:2015

risultato:non rilevante