TRE DITA
Cittadella del commiato a Ferrara
Una prima analisi del luogo di progetto ha messo in evidenza una forte disomogeneità di linguaggi architettonici presenti negli edifici esistenti ed oggetto di riqualificazione.
La proposta di progetto per la realizzazione della nuova Cittadella del Commiato a Ferrara consiste nell’unificare in un unico linguaggio architettonico gli edifici esistenti vincolati da ristrutturazione parziale ed i nuovi volumi di espansione. L’elemento architettonico unificatore è una pelle in acciaio che da nuova copertura per gli edifici esistenti diventa elemento architettonico di facciata per la realizzazione dei nuovi volumi di espansione. Un’ulteriore scelta progettuale è stata quella di mantenere staccati i volumi d’espansione con l’edificio esistente e realizzarlo ad una altezza di 3,5mt per mostrare il più possibile la sua facciata storica attuale.
Funzioni - Il nuovo progetto verte in una netta separazione tra quelli che sono gli spazi dedicati ai dolenti (pubblico) e gli spazi dedicati ai dipendenti delle varie attività obitoriali (privato).
L’edificio esistente, oggetto di ristrutturazione parziale, ospita le funzioni di osservazione salma/celle frigo ed è direttamente collegato alla zona obitoriale a mezzo di un nodo centrale distributivo in cui trovano luogo una scala ed un montacarichi che collegano al piano primo le restanti aree obitoriali e al piano interrato l’area dedicata alla ricomposizione defunto. La parte interrata mette in comunicazione l’area obitoriale e l’edificio esistente dal quale a mezzo di un ulteriore montacarichi giungono le casse con relativi adorni floreali. La zona ricomposizione defunto al piano interrato si collega a mezzo del pozzo esistente all’area delle camere ardenti. Il pozzo funge da vano montaferetri. Infatti la salma ricomposta giunta al piano terra potrà essere successivamente alloggiata direttamente all’interno della camera ardente di competenza. Ogni camera ardente ha al proprio interno una piccola zona privata per il culto che sarà allestita in modo diverso in funzione dell’appartenenza religiosa del defunto.
Un’area di oltre 100mq collegata alle camere ardenti e prospiciente la piazza accesso dolenti funge da area ristoro parenti e servizi.
L’area lavaggio autovetture trova luogo nell’ala ovest di nuova edificazione assieme ai vani tecnici.
La scelta progettuale è stata quella di mantenere tutte le funzioni esistenti del blocco B, di proprietà AMSEF, invariate. Il piccolo intervento è stato esclusivamente nel riposizionare i servizi igienici e nel realizzare il collegamento (scale e ascensore) tra l’edificio B e l’interrato.
Materiali - I materiali utilizzati sono principalmente due. Si è voluto riportare in luce il mattone esistente dei vecchi edifici contrastandolo con un materiale nuovo quale zinco-titanio che andrà ad avvolgere tutti i volumi nuovi e diventerà la copertura dell’intero il progetto.
Tutte le zone vetrate presentano vetri traslucidi per permettere una luce diffusa all’interno degli spazi di lavoro e di ristoro.
Le cinque camere ardenti sono state concepite in cemento con una grande apertura vetrata alla sommità direzionata a sud in modo da apportare la luce verso il feretro.
Sostenibilità - Il pozzo all’interno dell’area di progetto oltre ad essere elemento di elevazione del defunto verso la camera ardente diventa anche elemento architettonico-funzionale di raccolta acque meteoriche che saranno raccolte in apposita cisterna e riusate all’interno dei servizi igienici della struttura.
Lunghe vetrate traslucide poste a sud permetteranno l’apporto di luce all’interno degli spazi obitoriali e nei distributivi aumentando il comfort degli spazi di lavoro sia dal punto di vista termico che di luminosità.
vista dall'ingresso
stato di fatto
elemento copertura
camere ardenti
pianta
vista camera ardente
vista dal parco

luogo:Ferrara, IT

categoria:concorso

cliente:Comune di Ferrara

architetto:Rudy Davi

team di progetto:Michele Filippini

superficie:4000 mq

anno:2012

risultato:non rilevante